Arturo Ciacelli

Ciacelli Arturo

Arnara (Frosinone) 28 maggio 1883 – Venezia il 6 luglio 1966. 
Agli inizi del secolo aiutò a Roma il padre nella sua attività di mosaicista; in seguito frequentò l’Istituto d’arte industriale e i corsi liberi all’Accademia di belle arti e di quella di Francia. Dal 1904 al 1907 fu aiuto di D. Cambellotti e G. Bazzani nelle scenografle per il teatro Argentina. Nel 1905 partecipò con cinque dipinti al primo “Salone dei rifiutati” con Balla, Boccioni, Severini ed altri. Nel febbraio 1909 riprese a frequentare i corsi liberi dell’Accademia di belle arti, dove conobbe la pittrice svedese Elsa Ström (14 febbr. 1876 – 5 dic. 1952) che sposò a Roma il 7 ottobre dello stesso anno; nel 1910 si trasferì in Svezia e nello stesso anno espose nelle gallerie Oden di Stoccolma e Engelbrekt di Malmö.

Nel 1911 soggiornò a Parigi dove frequentò lo studio di R. Delaunay e visse “l’entusiasmo dei primi movimenti cubisti in fratema collaborazione con i pittori Delaunay, Léger, Braque, Chagall ed altri” e dove fu in contatto con i primi futuristi italiani. Ritornato in Svezia, tenne la sua prima mostra personale nella galleria dell’università di Lund.

Il C. organizzò, inoltre, nella Nya konstgalleriet serate di musica (da Palestrina a Debussy) ed esperimenti di “concerti di colore “con film in colore da lui creati. Nel 1916 tenne una conferenza sull’arte simultanea. Ma la Nya konstgalleriet fu anche, soprattutto durante gli anni di guerra, un luogo d’incontro ed un focolare per i rifugiati di tutte le nazionalità. Durante tutti questi anni, come direttore della galleria, il C. fu naturalmente distratto dalla propria attività artistica.

In quegli anni il si recò a Parigi e a Roma anche per lunghi soggiorni; a Roma fondò, con E. Prampolini, con U. Giannattasio e con altri, il Cenacolo dell’Augusteo.

Nel 1928 lasciò la Svezia per stabilirsi a Parigi dove rimase fino al 1933, in un “periodo fecondo” per la sua attività pittorica, come egli stesso lo defini nella sua autobiografia elencando le mostre alle quali aveva paxtecipato. Con il gruppo futurista il partecipò alla Biennale di Venezia del 1930. Nel 1934 espose alla Iª mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia fascista a Genova; l’anno successivo Marinetti presentò una sua personale prima a Tonno e poi alla galleria Dinesen di Roma divenne in questo modo un attivo esponente del secondo tempo del futurismo.
Arturo Ciacelli mori a Venezia il 6 luglio 1966.