Benedetta e le altre

Benedetta e le altre

Benedetta e le altre: riflessioni sull’arte e sull’impegno politico di alcune futuriste, Monica Biasiolo, (Universität Augsburg)

La donna, nei confronti della quale il Manifesto del 1909, così come altri scritti futuristi successivi, dichiaravano senza mezzi termini il disprezzo e l’avversione, costituisce dello stesso futurismo uno dei punti cardine di riflessione, quasi un’ossessione per Marinetti e i suoi, che riprendono il tema costantemente, ne fanno soggetto ed oggetto delle loro opere, della donna criticano certe tipologie, certi comportamenti (come il presunto sentimentalismo ed eros debilitante, che fungerebbero da ostacolo per l’uomo proteso verso il futuro tecnologico, che di lui uccidono la volontà, lo castrano), per poi ridurla, se non alla pari del nulla, a mera cosa, dandone una rappresentazione deformante, ripetuta e variata all’infinito (« il calore di un pezzo di ferro o di legno », scrive Marinetti nel Manifesto tecnico, « è ormai più appassionante per noi del sorriso e delle lagrime di una donna »).

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