Gentilini Franco

Franco Gentilini nasce a Faenza il 4 agosto 1909. Come una gran parte dei ragazzi faentini di allora comincia a dipingere tazze e piatti di ceramica – la grande arte della città – dove dal Medioevo in avanti si fanno gli smalti e le forme più belle della maiolica europea. Appena adolescente realizza i primi disegni e i primi dipinti: paesaggi della campagna vicina, piena di olmi verdi, orti e viali d’inverno, e dopo qualche tempo ritratti e nudi, che traggono ispirazione dalla pittura di Giovanni Romagnoli e dall’impressionismo ottocentesco.

Nel 1930 compie il primo viaggio a Parigi e nello stesso anno la giuria della XVII Biennale di Venezia ammette un suo dipinto nei saloni espositivi. Nel 1932 Gentilini si trasferisce definitivamente a Roma, saranno gli anni più duri ma anche i più intensi e animati. Entra nell’ambiente letterario dello storico Caffè Aragno dove conosce e frequenta artisti e letterati (Barilli, Cardarelli, Ungaretti, Sinisgalli), avviando con loro lunghe collaborazioni nell’illustrazione di loro testi e poesie. Dal 1934 diviene illustratore di riviste quali L’Italia Letteraria, Quadrivio, Il Selvaggio e dagli anni quaranta Primato, Documento, Domenica. Il mondo artistico di Gentilini si forma nel contesto della cultura italiana tra la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. L’artista mette a punto una tecnica caratterizzata dal connubio tra pittura e disegno utilizzando un fondo preparatorio materico impastato con sabbia. I temi delle sue opere sono cattedrali, battisteri, giocolieri e suonatori ambulanti, paesaggi dalle prospettive irregolari. Gentilini è l’artista della joie de vivre, nonostante in questi anni ritraesse un mondo frantumato dalla seconda guerra mondiale.

Le numerose partecipazioni ad appuntamenti quali la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, o le esposizioni in gallerie come Il Naviglio di Milano, Rive Gauche di Parigi, l’Accademia di San Luca – quando, nel 1968 gli fu conferito il Premio del Presidente della Repubblica – testimoniano un’ispirazione, una fantasia, un’operosità senza pari, spezzata solo dalla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 5 aprile 1981. La sua ultima opera, un Autoritratto
commissionatogli dagli Uffizi, entra a far parte della “Raccolta degli Autoritratti degli artisti del Novecento”, ed è in esposizione permanente al Corridoio Vasariano. In occasione del centenario della sua nascita, il Ministero della Cultura italiano gli ha dedicato una serie di mostre e manifestazioni, tra cui una grande antologica alla Fondazione Permanente di Milano.



(English)
Franco Gentilini (Faenza (Ravenna), 1909 – Rome, 1981) was an Italian painter.
Franco Gentilini worked as a ceramist in Faenza and collaborated with Giovanni Romagnoli and Giorgio Morandi in Bologna. He took part in numerous editions of the Venice Biennale, beginning with the acceptance of his work for the 17th Esposizione Internazionale d’Arte della Città di Venezia in 1930, when he also visited Paris.

He moved to Rome in 1932 and held his first solo show at the Galleria di Roma with works in an archaic style inspired by pre-Renaissance Italian art. He also established himself as a fresco painter. He took part in the 5th Esposizione Internazionale delle Arti Decorative in Milan in 1933 and the 2nd Quadriennale Nazionale d’Arte in Rome in 1935, on which occasion the city’s governing body bought one of his works. It was in the late 1930s that he began to associate with the artists of the Roman School. There was considerable demand for his work among private Italian collectors after World War II, not least because of his participation in numerous exhibitions.