Manifesto futurista della poesia pubblicitaria

Manifesto della poesia pubblicitaria

Manifesto futurista della poesia pubblicitaria – Marzo 1933

Per poesia pubblicitaria non deve intendersi una filastrocca di parole gettate giù obbligatoriamente, per cantare con voce lugubre le qualità d’un prodotto industriale o commerciale vergognandosi, infine, di assu­merne la paternità come d’uso, con evidente malafede, in certi rimaioli passatisti, ma vera e propria poesia nel senso più alto della parola.

Noi futuristi siamo stati i primi nel mondo a glorificare il canto dei motori, le lucentezze metalliche, le vertigini della velocita, la macchina, il grattacielo, il sole elettrico e con la poesia e con la pittura.
Tutto ciò con vero amore e con fede molto maggiore di quei poeti che, ancora oggi, si immalinconiscono guardando la luna (lanterna dei ladri di campagna e dei poeti pedoni) oppure un tramonto isterico.

Alla luna, che nessuno ha poi mai avvicinato (chissà come dev’essere cattiva!) io preferisco la lampadina elettrica della mia camera da letto e, ad un tramonto, il falò di un mucchio di libri passatisti.

Esaltare un prodotto industriale o commerciale con lo stesso stato d’animo con cui si esaltano gli occhi di una donna (che sono poi meno dolci…. delle caramelle Venchi) vuol dire raggiungere un lirismo d’alta potenzialità.
E perché la mia Beatrice non debba essere una Isotta Fraschini?
A questo punto, nessuna insinuazione: “vivo di poco pane e di molta donna” come scrisse il mio amico grande poeta Paolo Buzzí.

Poesia pubblicitaria, quindi, per vera e pura poesia con le sue commozioni e con i suoi palpiti. Esempi di questa poesia si riscontrano in quel meraviglioso “Numero Unico Futurista Campari 1931” creato dal pittore poeta Fortunato Depero, in collaborazione mia e del musicista Franco Casavola, il fortunato compositore del “Gobbo del Califfo”.
In sintesi, poesia pubblicitaria intesa come arte-sorella dell’industria, del commercio, della scienza, della politica, di tutte Ie manifestazioni d’oggi e di domani per tutto glorificare ed imporre.


Manifesto futurista della poesia pubblicitaria – Giovanni Gerbino, Fortunato Depero, Franco Casavola – Dinamo Futurista, n.2, Rovereto, marzo 1933