L’improvvisazione musicale

L’improvvisazione musicale

L’improvvisazione musicale, Manifesto Futurista, Marzo 1921

letto da Marinetti a Roma (Sala Bragaglia), il 1° Marzo 1921, inaugurando l’Esposizione dei giovani pittori futuristi: Bartoccini, Caliari, Castellazzi, De Nardis, Fornari, Mantia, Masnata, Morpurgo, Pannaggi, Verderame. – I futuristi Bartoccini, Mantia, Pasini e Silva eseguirono improvvisazioni musicali, discussioni fra pianoforti improvvisatori, fra pianoforte e violoncello, fra pianoforti e corale improvvisato.

Siamo convinti che la nostra razza è destinata a dominare il mondo musicalmente come lo domina plasticamente e letterariamente. La nostra razza contiene infatti migliore qualità e maggiore quantità di musicisti geniali e innovatori. Se molti di questi sono ignorati e molti rimangono soffocati, lo si deve alla egemonia dei conservatorii, degli editori e degli esecutori, che bisogna debellare al più presto.

Noi musicisti futuristi abbiamo ammirato il nostro gloriosissimo passato musicale e ammiriamo le opere dei grandi musicisti futuristi e avanguardisti. Questi hanno raggiunto alte vette di splendore e originalità. Pensiamo però che altri varchi si potranno aprire, altre cime ascendere mediante la distruzione assoluta di tutte le leggi musicali e la libera improvvisazione.

Eviteremo così:

1.- Ogni sapore accademico.

2.- Ogni accordo o motivo già udito.

3.- Le ossessioni di tempo, struttura, ritmo, le leggi formali e gli sfoggi di bravura.

4.- L’artificio stupidissimo di creare una melodia e poi rivestirla alla moda (che varia dalla stonatura allo stile pastoso e scivolante).

Otterremo così:

1.- Un’infinita originalità di trovate. Infatti la trovata in musica è più difficile che in qualunque altra arte. La trovata è inoltre fugace e poco ritenibile. La trovata nasce infatti quando non si pensa affatto all’armonia e alle leggi musicali.

2.- Otterremo la stonatura naturale ben diversa dalla stonatura artificiale che molti musicisti preparano col concetto che l’autore deve arricchire di stonature la propria originalità.

La nostra improvvisazione si esplicherà:

1.- Con esecuzioni sul pianoforte o altri strumenti.

2.- Con commenti musicali di versi, pensieri, quadri

3.- Con dialoghi discussioni musicali tra due pianoforti, pianoforte o altro strumento, pianoforte e canto improvvisato, pianoforte e oratore improvvisatore. Noi prepariamo così quell’ideale fusione di tutte le arti che i più grandi artisti hanno sempre agognato.

Quando la sensibilità del pubblico sarà più sviluppata e non scatterà più ad ogni stonatura, realizzeremo anche la libera improvvisazione dell’orchestra.

Per coloro che poco futuristicamente tengono a rigodere e immortalare le sensazioni artistiche vi sono i pianoforti registratori già efficaci e da perfezionarsi.

Con questo manifesto sull’improvvisazione musicale noi non vogliamo distruggere nulla d’importante, ma arricchire di nuovo, elettrizzare di forza, immensificare di genio la musica, arte sublime e insieme efficacissima igiene di elevazione sociale.

Mario Bartoccini – Aldo Mantia (Musicisti futuristi), L’improvvisazione musicale, Manifesto Futurista