Vittorio Corona

Corona Vittorio

Palermo 1901 – Roma 1966. Fin da giovanissimo, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Palermo avvertì il bisogno di prendere contatto con le direzioni più innovatrici della cultura e fece conoscere le sue opere a Martinetti, che, entusiasta de La caduta delle stelle, lo incoraggiò a continuare in questa direzione.

Fu presente dopo in tutte le Mostre e le Sindacali, che dal 1925 in poi si susseguirono annualmente a Palermo con taglio più sperimentale rispetto al passato, alle Biennali di Venezia del 1926, 1928, 1930, 1934, alla mostra Die Abstrakten di Berlino del 1926 e nello stesso anno a quella internazionale di Barcellona e della Guarino’s Gallery di New York, alla Prima Quadriennale di Roma del 1931 e in molte altre mostre in varie città d’Italia.

Il suo apporto alla pittura futurista fu di notevole rilievo e anticipò certe scelte posteriori dell’aero-pittura già negli anni1925-26. Nel 1927 organizzò con la moglie friulana, Gigia Zamparo, una Casa d’arte, in cui vennero prodotti arazzi, cuscini, oggetti vari, esposti ala prima Mostra nazionale d’arte futurista del 1927 a Palermo.

In questo periodo lavorò con Manlio Giarrizzo presso l’ufficio tecnico d’arredamento della Ducrot, influenzandone le scelte operative nel campo del design. Nel 1928 il suo quandro Le Palme venne premiato con medaglia d’oro alla Mostra Internazionale d’Arti decorative di Taormina.
Dal 1929 al ’33 fu docente di decorazione negli istituti tecnico-artisitici di Palermo, anni durante i quali le sue esperienze artistiche subirono una svolta decisiva verso posizioni novecentiste ed espressioniste e verso il delicatissimo e sempre più frequente uso dell’acquarello.

Dal 1934 con vari trasferimenti passò da vibo Valentia a Merano, ad Aqui Terme e nel 1956 si stabilì definitivamente a Roma insegnando alla scuola d’Arte di Marino. Qui si dette alla ricostruzione delle opere futuriste distrutte da un bombardamento aereo.
Nel 1960 espose ancora all’ VIII Quadriennale di Roma.