Bruno Corra

Corra Bruno

Ravenna 1892 – Varese 1976, è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano.
Figlio del conte Tullio Ginanni Corradini, nasce a Ravenna, secondo di quattro figli, da famiglia aristocratica. Si dedica agli studi classici e parallelamente approfondisce con il fratello maggiore Arnaldo, dedito a studi artistici, la conoscenza di scienze occulte, teosofie, filosofie orientali, alchimia e medicina alternativa.

Nel 1910 frequenta le università di Bologna e Firenze conseguendo, in seguito, la laurea in lettere. Scrive i suoi primi componimenti poetici e, insieme al fratello Arnaldo, pubblica i saggi Metodo, Vita nova e Arte dell’avvenire, quest’ultimo considerato uno dei primi testi teorici d’avanguardia del ‘900. Nel frattempo con il fratello elabora sperimentazioni di nuove tecniche artistiche, pittoriche, teatrali, cinematografiche, con lo scopo di creare una fusione fra le diverse arti. A questo scopo realizza anche alcuni cortometraggi astratti. Pubblica interventi sulla rivista fiorentina «La difesa dell’Arte».

Nel 1912 incontra Marinetti a Milano e aderisce al Movimento futurista. Sempre insieme al fratello si trasferisce a Firenze dove con Emilio Settimelli dirige la pubblicazione «Collezione di saggi critici». Successivamente, ancora con Settimelli ed insieme a Mario Carli, fonda la rivista «Il Centauro» dalle cui pagine diffonde il “Liberismo”, un’ideologia che propaganda la massima libertà di espressione artistica.
Nel 1914 firma il manifesto futurista Pesi, misure e prezzi del genio artistico. Intorno a Ginna e Corra si viene a formare un gruppo di artisti intellettuali futuristi che danno origine al cosiddetto “Secondo futurismo fiorentino” detto anche “Pattuglia Azzurra. Nel 1915 firma il Manifesto del teatro futurista sintetico. Pubblica il romanzo sintetico futurista Sam Dunn è morto, considerato il suo capolavoro.

Nel 1916 fonda a Firenze il periodico «L’Italia futurista» insieme a Settimelli, Carli, Chiti e Ginna. Nello stesso anno partecipa alla realizzazione del film Vita futurista diretto dal fratello e successivamente firma il Manifesto di cinematografia futurista. Partecipa anche alla redazione del manifesto La scienza futurista. Pubblica la raccolta poetica Con mani di vetro.

Nel marzo 1918 si arruola nel 60° fanteria e parte per il fronte. Alla fine della Guerra si trasferisce a Milano. Pubblica i romanzi d’evasione Io ti amo. Il romanzo dell’amore moderno, Perché ho ucciso mia moglie e, insieme a Marinetti, L’isola dei baci. Con la fine dell’anno terminano le pubblicazioni dell’«Italia Futurista». Nel 1919 pubblica La famiglia innamorata e la raccolta Madrigali e grotteschi. Scrive la prefazione alla raccolta di racconti di Ginna Le locomotive con le calze. Con Settimelli fonda il periodico «Lo Specchio dell’Ora» pubblicato a Roma, vicino all’ideologia fascista.

Nel 1921 pubblica i due romanzi Femmina bionda e Santa Messalina, che si collocano su posizioni meno futuriste e più tradizionali.

Tra il 1924 e il 1934 si distacca polemicamente dal Futurismo a causa del fallimento del progetto della “Baracca”, un teatro futurista ambulante al quale Marinetti rinuncia .Nonostante ciò Corra continua, negli anni successivi, a collaborare saltuariamente con gli artisti futuristi e con Marinetti. La sua copiosa produzione di romanzi, pur mantenendo alcuni aspetti innovativi e interessanti, si orienta sempre più verso la letteratura di appendice, verso esigenze commerciali e la ricerca del successo presso un vasto pubblico.

Durante uno dei suoi frequenti viaggi al Cairo conosce Grazia Burges, che in seguito sposa e con la quale si trasferisce a Varese. Riprende a lavorare per il teatro ottenendo un notevole successo con alcuni drammi scritti insieme a Giuseppe Achille come Inventiamo l’amore, Traversata nera, Il pozzo dei miracoli.

Negli anni 30 insieme al fratello Ginna ed al musicista Francesco Balilla Pratella, lavora alla realizzazione di un film musicale su suo soggetto intitolato Balilla e Tonietta. Nonostante le novità proposte nel soggetto, nella sceneggiatura, nella possibile resa scenica del film e dalla colonna sonora, il lavoro viene alla fine rifiutato dalla Direzione Generale della Cinematografia. Nel 1938
firma con Marinetti il manifesto Contro il teatro morto, contro il romanzone analitico, contro il negrismo musicale.

Alcuni suoi romanzi e lavori teatrali vengono scelti per riduzioni cinematografiche. Su soggetto di Bruno Corra vengono realizzati i film Inventiamo l’amore, Traversata nera, Il passatore e Inganno per il quale scriverà anche la sceneggiatura. Nel 1951 muore la moglie per una polmonite. Da allora la sua produzione narrativa si interrompe gradualmente e lo scrittore si isola sempre più dal mondo culturale italiano.

Il 20 novembre 1976 Bruno Corra muore a Varese all’età di 84 anni.

Original source: Cenni biografici di Bruno Corra