I Plastici Paroliberi

I Plastici Paroliberi

I Plastici Paroliberi. Manifesto Sintetico Futurista, Gennaio 1922

              Le parole in libertà liberarono l’ispirazione lirica dalla metrica tradizionale e diedero, con la deformazione delle parole, la nuova ORTOGRAFIA LIBERA ESPRESSIVA (MARINETTI – 1913).

Questa deformazione di parole è maggiormente sentita dai poeti con spiccata sensibilità pittorica; essi crearono tavole parolibere che sono veri e propri quadri. Altri con sensibilità musicale danno liriche parolibere che sono completi spartiti musicali. Tutte queste liriche nelle quali parole scoppianti, urlanti, fischianti, sibilanti, si intersecano, sprizzano, lontano, si espandono si tuffano, si librano, sono obbligate al uniforme, costante e pedante piano del foglio di carta.

              Costruendo I PLASTICI PAROLIBERI ho potuto liberare tutte queste parole dalla pesantezza piatta ed alle ridicole deformazioni per ragioni di prospettiva, lanciandole in tutti i sensi ed ottenendo, per mezzo della profondità, la loro naturale esplosione. Così ad es. : in una tavola parolibera che descriva una stazione ferroviaria, con il treno ed i fasci di luce dei fanali, tutte le lettere e tutte le parole si troveranno, per ragioni di spazio e di prospettiva, addossate le une alle altre, pigiate, soffocate. Nel plastico parolibero, invece, la lettera che rappresenta la locomotiva è logicamente balzata in avanti ed i due fasci di luce, scattando innanzi realmente, investono e colpiscono l’osservatore-lettore centuplicando la loro espressione. (Plastico parolibero – “ Stazione „ alle esposizioni di Bologna, Torino, Firenze, Roma ecc.)

              I plastici paroliberi rispondono a tutte le esigenze dell’artista più complicato e violento.

              Straripamento della lirica nella scultura.

              Potremmo avere plastici paroliberi nei quali, alle parole, vengano uniti fili, stagnola, piume, veli ecc. Ad essi potranno pure essere applicate inferiormente delle tavole tattili.

              Otterremo così liriche poliespressive che tufferanno completamente il lettore-osservatore nell’ebrietà creatrice del poeta.

Angelo Rognoni, I Plastici Paroliberi. Manifesto Sintetico Futurista, Gennaio 1922. Casa Editrice “Avanguardia”, Pavia