Thayaht - Ernesto Michaelles

Thayaht (Ernesto Michaelles)

Nasce a Firenze il 21 agosto 1893 e trascorre l’infanzia e l’adolescenza nella villa di via Benedetto da Foiano, presso il Poggio Imperiale, già residenza e studio del suo bisnonno, lo scultore neoclassico americano Hiram Powers.

Nel 1915 si dedica alla ricerca artistica, ma una grave malattia lo costringe ad interrompere per tre anni ogni attività.

Nel 1918 parte per Parigi dove entra in contatto con la casa di moda di Madeleine Vionnet, in Rue de Rivoli, per la quale progetta il logo; rimarrà consulente e stilista dell’atelier fino al 1925, esercitando una notevole influenza sulle scelte stilistiche e condizionando la moda francese ed europea durante quegli anni.

Nel 1920, insieme al fratello RAM, progetta e lancia la “Tuta”, abito universale, per tutti, attraverso il quotidiano “La Nazione”. In questo anno conia anche il suo pseudonimo, il palindromo Tayat, subito dopo mutato in Thayaht.

Nel 1920, dopo il successo riscosso a seguito di una sua mostra personale, parte per gli Stati Uniti dove, dopo brevi soggiorni a Boston e Cambridge, si trattiene presso l’università di Harvard per seguire corsi sulla colorazione, la geometria dinamica e l’assoluto numerico. L’anno successivo conferma la sua collaborazione con l’atelier di Madame Vionnet la quale offre all’artista un contratto come disegnatore per assicurarsi l’esclusiva delle sue creazioni.

Nel 1923 partecipa alla prima Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una serie di mobili da lui progettati ed esposti insieme alle sculture di Antonio Maraini. Nel frattempo acquista una villetta in Versilia, a Marina di Pietrasanta, alla quale dà il nome di “Casa gialla”.

Negli anni 1924-25 partecipa con il fratello RAM alla formazione della Prima Corporazione di Belle Arti di Firenze, per la quale crea un vivace e moderno stendardo e vince, sempre insieme al fratello, il Concorso Nazionale di Scenografia per il nuovo allestimento dell’Aida.

Nel 1927 partecipa alla III Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza con una piccola sala personale in cui espone mobili, tappeti, lampade ed oggetti d’arredamento e con al centro della sala la scultura in pietra serena Il Violinista.

Nel 1928 Thayaht viene chiamato dal Gruppo Nazionale Fascista della Paglia a disegnare nuovi cappelli da uomo.

Dal 1929 pubblica i suoi disegni su Moda, rivista ufficiale della Federazione Nazionale Fascista Industria dell’Abbigliamento e nello stesso anno, in maggio, viene presentato a Filippo Tommaso Marinetti da Primo Conti. È lo stesso Marinetti che, entusiasmato da alcuni dei suoi lavori tra cui l’effigie in ferro acciaioso del Duce, Dux, lo presenta a Mussolini che lo riceve poco dopo. Nell’occasione Thayaht donerà al Duce la scultura, la quale, in origine, si trattava di un tentativo di raffigurazione dell’effigie umana nel modo più sintetico possibile, ma l’enorme somiglianza della scultura al Duce portò l’artista a riconsiderare il soggetto. Nell’ottobre dello stesso anno si presenta alla mostra “Trentatré Futuristi”, presso la Galleria Pesaro di Milano con tre sculture e quindici dipinti.

Nel 1930 partecipa all’Esposizione Internazionale di Barcellona, che gli vale la vittoria della medaglia d’oro per la creazione della “thayahttite”, una lega d’alluminio e argento da lui brevettata. Nel frattempo è invitato alla XII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, dove espone nella sala futurista sei sculture. Partecipa, inoltre, alla mostra internazionale dell’Orafo, dove presenta una vetrina con gioielli in lega d’argento ed acciaio.

Nel 1931 viene invitato alla I Quadriennale d’arte Nazionale di Roma e nel febbraio organizza con l’amico pittore Antonio Marasco la mostra Futurista di pittura, scultura aeropittura ed arti decorative presso la Galleria d’Arte Firenze, introdotta in catalogo da Marinetti. Nello stesso anno con il fratello Ruggero cura la stesura di un documento di architettura funzionale “Brevetto per Casolaria – Le case in serie”. Inoltre discute con Ezra Pound della scultura futurista indicando nella traiettiva una nuova formula per rappresentare in tre dimensioni i solidi in movimento.

Nel 1932 viene nuovamente invitato alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Elabora, inoltre, insieme al fratello, il Manifesto per la trasformazione dell’abito maschile.

Nel 1934 e nel 1936 partecipa ancora alla Biennale d’Arte di Venezia.

Con l’aeropittura Il grande nocchiere del 1939 dedicò a Mussolini un grande e panegirico ritratto.

Dopo il 1945 si orienta nei suoi temi verso le figure tahitiane di Paul Gauguin, che riscopre come “grande colorista” e come pittore simbolico alla ricerca di una vita semplice alle origini del mondo realizzando trasformazioni thayahtiane delle sue opere, come “liberazione dalla miserabile civilizzazione”.

Nel 1945 comincia ad approfondire gli studi scientifici ed astronomici e ad interessarsi di ufologia; nel 1954 fonderà il C.I.R.N.O.S., Centro Indipendente Ricerche Notizie Osservazioni Spaziali.

Dal 1956 al 1959 approfondisce in maniera più sistematica i suoi studi esoterici.

Muore a Marina di Pietrasanta (Lucca) il 29 aprile 1959. È sepolto a Firenze, al cimitero degli Allori.



(English)
Thayaht was the pseudonym of artist and designer Ernesto Michahelles (1893–1959) best known for his revolutionary design of the TuTa and his involvement with the Italian Futurist movement.

A mixture of British, German, Swiss and American origins, Thayaht was born in Florence, Italy and was related to American artist Hiram Powers. He studied painting at the Académie Ranson in Paris, as well as scientific dyes and dynamic structure at Harvard University. He adopted the pseudonym .THAYAHT. around 1919, a “bifrontal” palindrome (visually symmetrical, it can be read from right to left, left to right, and in a mirror).

In 1919, Thayaht started designing his most famous piece. The TuTa, which Thayaht called “the most innovative, futuristic garment ever produced in the history of Italian fashion” was an early example of what we now know as coveralls, intended revolutionize fashion on create a modern and particularly Italian style. With help from his artist brother RAM (Ruggero Alfredo Michahelles) he launches the new design in 1920, and the pattern is published by the newspaper La Nazione so that the TuTa is accessible to all. Intended as a practical item of clothing for the everyday, it was instead adopted as a fad by high Florentine society.

From 1919 to 1925, Thayaht worked as a designer in collaboration with Madeleine Vionnet, the couturière credited with introducing the bias-cut to Parisian fashion. He started out by designing the logo for the Maison Vionnet, and quickly became responsible for the graphic presentation of her new models, many published in the magazine Bon Ton. Thayaht also developed numerous patterns for printing on fabric that Vionnet used for her dresses, and designed some original models, including Paysage.

After returning to Italy, during the 1920s he continued his career in the applied arts. Pioneer of Industrial Design, he not only exhibited samples of fabric and clothing but also top quality furniture and furnishings at the 1923 and 1927 Esposizione Internazionale d’Arti Decorative di Monza. These were also intended for mass distribution. He tried his hand at jewelry design inventing “taiattite”, a silver and aluminium alloy from which he made primitive fashionable pendants.

During the 30’s he showed at the first Roman Quadrennial (1931), organized the Futurist Exhibition of Painting, Sculpture, Paintings of Airplanes and Decorative Arts at the “Galleria d’Arte” in Florence, showing at the Venice Biennials 1932 to 1936 and at the Milan Triennial in 1933 and 1936.

Like many futurist artists during the 30’s, Thayaht was at some point a supporter of fascist dictator Benito Mussolini : His famous painting “Il grande Nocchiere” (The great Helmsman) depicts an almost robot-like, musculous figure of Mussolini, holding the giant steering wheel of some fantastic craft, while in the sky above him, a long line of Savoia Marchetti S 55 Catamaran seaplanes (of the type used py air Marshal Italo Balbo for his propaganda transatlantic flights) soars into a sky criscrossed by barbed wires.

In the mid-30’s he retired to Marina di Pietrasanta, where he concentrated on studying science and astronomy and after the end of WWII founded the CIRNOS (independent station for the recording of space information) with the aim of recording and providing proof of UFOs.

He is buried in the Cimitero Evangelico degli Allori in the southern suburb of Florence, Galluzzo (Italy).