Giuseppe Angeli - Franco

Franco – Angeli Giuseppe

Giuseppe Angeli, in arte Franco, nasce a Roma il 14 maggio 1935 nel quartiere San Lorenzo, da una famiglia di solida tradizione socialista. Terzo di tre fratelli, non porta a termine gli studi elementari a causa della guerra. Dopo la morte del padre, Angeli inizia a lavorare giovanissimo per provvedere alla madre malata: porta carretti al mercato, è aiuto-barbiere, lavora in una lavanderia, in un’autotappezzeria, dove apprende l’uso del velatino e fa anche il carrozziere, prendendo confidenza con sagome, ritagli e stampini, che utilizzerà nelle sue opere.
Angeli intraprende l’attività artistica nel 1955-1957 da autodidatta, a parte il rapporto con lo scultore Edgardo Mannucci, nel cui studio ha la possibilità di vedere i quadri di Burri.

Angeli aderisce al Partito Comunista nella sezione di Campo Marzio e nel 1955 conosce prima Tano Festa e poi Mario Schifano; instaura con loro un profondo rapporto di amicizia le cui radici sono la stessa estrazione popolare e l’esperienza della Guerra. Verranno definiti “maestri del dolore”, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, che si ritrovano intorno al bar Rosati e nelle gallerie La Tartaruga di Plinio de Martiis, L’Appunto e La Salita: tra loro Francesco Lo Savio e Pino Pascali, Jannis Kounellis e Fabio Mauri.

Angeli frequenta Guttuso e ama la pittura di Caravaggio e di Kees Van Dongen (gli dedicherà i titoli di alcuni quadri, dopo averlo visto in mostra a Ginevra nel 1976) e ha un’altra musa che è la poesia: Sandro Penna, Cesare Vivaldi, Nanni Balestrini sono suoi amici e scrivono più volte per accompagnare i suoi quadri.

Nel 1968 interpreta nei panni del protagonista il film “Morire gratis” di Sandro Franchina. In quel periodo si avvicina alla fotografia, prevalentemente in bianco e nero, privilegiando soggetti intimi ed in particolare Marina Ripa di Meana ed i suoi amici, Tano Festa e Emilia Emo Capodilista ad Ansedonia, Londra, Milano, Positano. Nel suo studio di via dei Prefetti a Roma ritrae sé stesso in compagnia dei suoi amici Jannis Kounellis, Achille Bonito Oliva, il gallerista Pio de Martiis, il poeta Sandro Penna nonché di una giovanissima Isabella Rossellini. Queste immagini furono raccolte in una mostra curata da Carlo Ripa di Meana del 2011.

Nel 1975 si unisce a Livia Lancellotti, compagna fino alla fine dei suoi giorni.
Nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia curata da Achille Bonito Oliva.
Negli anni ottanta, Franco Angeli si dedica maggiormente alla figurazione: capitelli, piazze deserte e “marionette”, quest’ultime interpretate come autoritratti.
Muore di AIDS nel 1988, a Roma, all’età di 53 anni.